Oggi, per avere l’aliquota del 65% in caso di ecobonus per l’installazione di caldaie a condensazione occorre che questa sia dotata di regolazione di classe V, VI od VIII.
Peccato che queste regolazioni abbiano qualche “problemino”:
- in connessione con le valvole termostatiche, alzano la temperatura di ritorno riducendo la condensazione;
- vanno in conflitto con qualsiasi regolazione per singolo ambiente in quanto pretendono di asservire l’intero impianto ad un singolo punto di regolazione della temperatura ambiente;
- per la regolazione di classe VIII non è detto sapere cosa sia la “aggregazione dei segnali di misura” citata dalla comunicazione 2014/C 207/02; abbiamo cercato nei listini di vari produttori ma non troviamo alcun “aggregatore” di segnali…
- a prescindere da quanto sopra, in base alla legislazione italiana in vigore queste regolazioni possono essere utilizzate solo in “quasi monolocali”.
Forse era più logico aumentare l’aliquota quando la caldaia a condensazione abbia caratteristiche o sistemi di regolazione tali da favorire lo sfruttamento della condensazione, come, per esempio:
- idoneità a funzionare con salti termici fra mandata e ritorno maggiori di 20 °C, cosa che può permettere la connessione diretta della caldaia all’impianto senza interposizione di un separatore idraulico;
- presenza di un sistema controllo della pompa primaria tale da mantenere un salto termico di 20 °C, essenziale in presenza di separatore idraulico o di scambiatore.
Il DPR 412/93 laddove richiedeva la regolazione per singolo ambiente ed il DM del 2007 che definiva la “messa a punto della rete di distribuzione”, erano anni luce più avanti di queste “tecnologie avanzate” e dei vari regolamenti e decreti che le prevedono.
Per tutti i dettagli su questa vicenda, consultate la circolare ANTA di Giugno 2018, disponibile per i soci.